Günter Stangelmayer – Il tempo non si ferma dietro il muro – Video


CATEGORIA ARTISTICA

Installazioni

SPAZIO ESPOSITIVO

Palazzo Ducale – Torre Grimaldina – Genova

VIDEO

Studio LightBOX e il regista Aleksandr Balagura hanno realizzato due video, nell’ambito della VI edizione di Segrete, e singoli showreel dedicati a ciascun autore della Collettiva, quali contributo alla documentazione della mostra.
Conservando piena obbiettività dell’evento, dove lo spazio espositivo riveste esso stesso un ruolo centrale e fortemente simbolico, risolutivo per le opere esposte; i video realizzati sottolineano il legame essenziale fra memoria, appartenenza collettiva e libera creatività; con il quale ciascun autore, consapevolmente, si confronta ed esprime il proprio pensiero, critico e creativo.

Installazione, 2014
Documentazione fotografica: Luigi Arcangeli, studio LightBOX, 2014
Riprese video: Aleksandr Balagura e Luigi Arcangeli, studio LightBOX, 2014
Montaggio video “Segrete TRACCE di MEMORIA”: Aleksandr Balagura, 2014
Editing video ShowReel “Il tempo non si ferma dietro il muro”: Barbara Sagripanti, studio LightBOX, 2016

Il tempo non si ferma dietro il muro – Günter Stangelmayer

APPROFONDIMENTI

Una cornice in legno fluorescente che ripete lo stesso modulo, seguendo inclinazioni ogni volta diverse, per effetti mai eguali. Un modo per giocare tra spazio, scultura e percezione, una costante nell’opera di Günter Stangelmayer, tra dinamismo e staticità dello stesso elemento che si ripete in una catena per suggerire nuovi stimoli e far riflettere sul significato della scultura arrivata ai minimi termini, alla sua essenzialità rigorosa e assoluta, necessaria per aprire interrogativi e cercare risposte. Si potrebbe definire uno scultore ingegnere dello spazio, che fa vivere la stessa semplice forma in una danza di repliche, profondamente legate e dipendenti, che sembrano statiche, ma anche questa è un’illusione. Nella cella di Segrete il suo linguaggio è tracciato da una cornice che diventa una linea di luce blu, una strada precisa, senza curve, rallentamenti, ripensamenti, o cambiamenti di marcia. Solo rette, come sempre succede nel lavoro di Stangelmayer, ma in questo spazio denso di storie e sofferenza, la sua installazione sembra respirare per lanciare un messaggio di speranza.

Non a caso il titolo è “Il tempo non si ferma dietro il muro”. La fantasia si sposta senza barriere, ritornando libera. Ancora opposti per creare sinergie e suggerire strade nuove nate dalla costrizione delle sue costruzioni, dove non c’è nulla di statico. La percezione delle forme cambia con il punto di vista dell’osservatore, un modo per sottolineare che tutto è in trasformazione, in costante movimento. A guardare sembrano strutture non lontane dalle catene delle molecole che si trovano in natura; elementi che hanno precise regole da rispettare, e che costruiscono universi semplici e misteriosi. Ma poi, osservandole bene, sono forme che contengono una profonda poesia, la stessa che permette di sognare, fuggire, di nascondersi; un modo per riflettere sul fatto che nessun limite, nessuna barriera può bloccare la forza della speranza e della libertà. E che la scultura di Stangelmayer, trasmette un dinamismo generatore di ideali, un modo a Genova per ricordare le vittime della Shaoh.

Ti è piaciuta questa esperienza?

CONDIVIDI