Tra i luoghi incontaminati la natura scandisce il suo tempo, il silenzio fa pause ogni qual volta dall’orizzonte prendono vita melodie antiche accompagnate dal vento, che ci accarezza il viso nelle lunghe passeggiate che possiamo fare nella campagna.
Il vento con la sua danza ritmata dalla melodia degli uccelli in volo, dal fruscio delle foglie fra gli alberi, il vento che si fa gentile fra i fiori di campo che non ti aspetteresti. Puoi camminare anche a piedi nudi tra l’erba del parco. Da queste parti ce ne sono molti. Chiudi gli occhi, respiri profondamente, il vento ti porta il profumo di gemme appena sbocciate, di rosa, gelsomino, lavanda, camomilla. Il fresco profumo di erba tagliata rimane sempre, e nel fieno che viene ancora raccolto nei covoni puoi percepire perfino delle leggere variazioni, a seconda delle erbe che sul quel prato crescono. I piedi rimangono ben saldi in terra. È solo nella terra che si conserva il nostro legame ancestrale con la vita. E solo nella terra lo ritroviamo pienamente. Una saggezza antica, che si disvela ancora solo con quel contatto diretto.
Qui ogni stagione ha ancora la sua melodia, i suoi profumi, i suoi colori. Sono i luoghi in cui puoi godere del tempo scandito dal naturale ciclo del sole che ti accompagna nelle passeggiate tra piccoli sentieri, nei corsi d’acqua, ad incontrare erbe e fiori che magari non hai mai visto dal vivo ma soltanto sui libri. Puoi ritrovare il gioco delle api, che saltano di fiore in fiore per nutrirsi. Per noi umani è solo un divertente gioco di danza che fatichiamo spesso a capire. Oppure vedi con maggior chiarezza cose che frettolosamente pensiamo semplici, ma sono il ciclo della vita.
Qui puoi comprendere come ogni cosa in natura sia legata l’una con l’altra, ogni elemento ha una sua funzione e l’insieme genera armonia e pensiero. Anche il tempo ha un suo perché. Se noi uomini non ci fermiamo ad osservare le cose semplici e piccole non riusciremo a capire che siamo parte di qualcosa di più grande, che non siamo noi il centro intorno cui tutto si muove.
Contemplare è vedere con occhi nuovi, liberi, per dire la purezza imparata nei giochi e mai dimenticata. Osservare come fosse una poesia ciò che pensiamo non ci riguardi, e imparare con leggerezza a conservare e proteggere la meraviglia.
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