CONDIVISIONE DELL’ARTE

Parte significativa del movimento artistico contemporaneo ripone nella condivisione con il pubblico, declinata con pratiche diverse, uno degli aspetti necessari della propria ricerca. Forse addirittura l’espressione decisiva. Perché il messaggio, quale che ne sia la forma esteriore, diviene l’opera. E l’opera risulta compiuta in funzione della complicità e della relazione emotiva con il pubblico. Quel soggetto altro imprescindibile, che, libero da qualsiasi anacronistica inibizione, vi partecipa attivamente e con crescente entusiasmo. Determinandone ogni volta, un senso compiuto e profondo, sia in termini di linguaggio e che di legittimazione. L’opera è vitale perché condivisa; è “critica” perché condivisa in maniera social.

La contemplazione e l’introspezione che da sempre abbiamo riservato alla pittura, alla scultura, alla poesia, a certa musica e danza; sono emozioni intime di una spiritualità che ci appare, con sempre maggior frequenza, se non più lontana, quantomeno “fuori sincro”, rispetto alle dinamiche del nostro quotidiano.

I Social Media si autoalimentano in un tempo sempre volto al presente. La nostra storia personale soccombe e rimane isolata, nel loop del rilancio continuo all’ultimo post. L’emozione personale diviene del tutto marginale. Così spersonalizzata, e parcellizzata, l’unica reale funzione risiede ad utilità residua del meccanismo virale di questi nuovi linguaggi.

Arte e Cultura non sfuggono a questo meccanismo. Al contrario, ne sono dinamici protagonisti, perché fautori di continui eventi che generano senso di appartenenza collettiva.

Due dei massimi emblemi, e autentici cantori del nostro tempo, sono a questo punto le rockstar e gli stilisti. Dagli anni ’60 del ‘900 il movimento cresciuto attorno al fenomeno Rock e i riti sempre più sofisticati e pervasivi della moda; sono assunti a voce narrante dei nostri desideri più reconditi ed effimeri, eppure visceralmente autentici. Capaci di essere, all’unisono, formidabili stimoli di crescita per l’economia e autentici fulcri di suggestione e ribellione per ogni rinnovata generazione di teenager e signore bene. Sono, ragionevolmente, oltre qualsiasi forma d’arte storicizzata, la miglior sintesi del nostro tempo; effimero; malinconicamente decadente e compiaciuto; pur tuttavia forte e sicuro di sé. Bello, come mai lo è stato, grazie alla continua capacità di rinnovarsi, in maniera apparentemente perenne, nei propri linguaggi e stilemi. Il Rock e la moda sopra tutti, ormai non più musica e alta sartoria, ma immagini ultra patinate –format 4K UHD- che con il web e le piattaforme social sono perennemente e pervasivamente onnipresenti. Anche questo, noi siamo, nell’anno di grazia 2017.

UN RACCONTO SPECIALE

Questi sono dunque i punti cardinali che riusciamo a scorgere. GRAN TOUR ne può tratteggiare coordinate nuove. Immagini, immagini sempre più scintillanti, luminose, patinate; come nuove stelle di una galassia appena sorta; e la forza dirompente del web e dei social, come energia pura e primordiale di un Bing Bang che spinge davvero verso ogni direzione… Fuor di metafora, se con GRAND TOUR vogliamo esplorare e navigare questa galassia, la scelta degli strumenti e delle soluzioni deve essere la più consona. La nave scelta, leggera e robusta, agile e snella. Questo viaggio è appena agli inizi. Sappiamo che sarà lungo. In cuor nostro ce lo auguriamo avventuroso. Sappiamo che ci sono mondi nuovi. Desideriamo scoprirli… Desideriamo narrarli… GRAND TOUR ci entusiasma. Fin dai primi giorni in cui tutto era semplicemente su pochi e disordinati fogli di appunti. Continua ad entusiasmarci… I fogli e gli appunti sono cresciuti a dismisura.

Abbiamo scelto i nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia digitale, per sviluppare i nostri prodotti, per raccontare il mondo dell’Arte in modo dinamico e innovativo. La Tecnologia diventa narrazione essa stessa, capace di rendere le persone più partecipi e consapevoli.