ETHEREA – UNIVERSO DIGITALE – 1ª edizione “Il medium è il messaggio”

DATA: dal 18 al 25 Novembre 2017

LUOGO: Genova, P.zza Renato Negri 7, P.zza Matteotti

SPAZIO: Museo di Sant’Agostino, Chiesa di Sant’Agostino, Palazzo Ducale, Loggia degli Abati

EVENTO: ETHEREA – UNIVERSO DIGITALE – 1ª edizione “Il medium è il messaggio”

AUTORI: Peter Aerschmann, Stefano Cagol, Alexander Hahn, Roberto Rossini, Sara Tirelli, Christian Zanotto, Giorgia Ghione, Christian Masuero, Annalisa Pisoni Cimelli, Eli Zwimpfer, Fabrizio Dieci, Günter Stangelmayer, Maurizio Nazzaretto

GENERE: Collettiva

A CURA DI: Viana Conti, Derrick de Kerchove, Virginia Monteverde

ORGANIZZATO DA: Virginia Monteverde per ART Commission Event

ENTI PROMOTORI: ART Commission, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Museo di Sant’Agostino, Comune di Genova, Regione Liguria, Consolato Generale di Svizera a Milano, genovamusei, Musei di Nervi, Museo di Palazzo Reale Genova

DESCRIZIONE EVENTO

ETHEREA UNIVERSO DIGITALE 1ª edizione Genova 2017 “il medium è il messaggio”

Immagina di poter vivere l’esperienza di una mostra d’arte immersiva e completa. Immagina di lasciarti indietro il quotidiano ed entrare nello straordinario. Immagina di entrare in un quadro, in una foto, immagina di viverla.
Grazie a Etherea, non devi più immaginare.
Potrai vivere le opere di Peter Aerschmann, Stefano Cagol, Alexander Hahn, Georgette Maag, Roberto Rossini, Sara Tirelli, Christian Zanotto grazie all’utilizzo di strumenti digitali innovativi utilizzati come tecniche d’arte, che ripensano il nostro tempo dilatato, ci invitano in realtà parallele, dove sarai emozionalmente e visivamente coinvolto da narrazioni ricche di colori, immagini in movimento e suoni. E dove ogni nuovo codice è un piccolo enigma che attende di essere decifrato.
Ne scaturisce un significativo percorso di proiezioni e video-installazioni capaci di reinventare gli spazi nei quali sono stati collocati, attraverso lo sguardo e l’udito. Noi raccontiamo questi Universi Digitali, con oggettività, con una sintesi dei momenti salienti, e insieme con lo sguardo attento, curioso e ironico del visitatore che davanti alle opere si emoziona o si interroga perplesso, ognuno con la propria sensibilità e il proprio vissuto. Non sarai un semplice visitatore: sarai parte integrante della mostra.
Nella rassegna per i giovani artisti The Mind’s Zone of Vision: Giorgia Ghione, Christian Masuero, Annalisa Pisoni Cimelli, Eli Zwimpfer. Sono presentati lavori definiti come videopoesia, dove l’uso di immagini e suono danno vita ad un racconto interiore, ad una presa di coscienza che attraverso l’opera si svela allo spettatore.
Etherea è più di una rassegna d’Arte Contemporanea che ripercorre le tecniche multimediali più significative e innovative del genere; promossa da ART Commission Genova, con la curatela di Viana Conti, Derrick De Kerckhove e Virginia Monteverde. Gli spazi prescelti ad ospitarla sono l’ex Chiesa di Sant’Agostino, situata nel complesso dell’omonimo Museo, in piazza Renato Negri; e la Loggia degli Abati di Palazzo Ducale, in Piazza Matteotti.
Studio LightBOX ti offre un’esperienza immersiva senza precedenti grazie alla sezione ‘Just an Illusion’, realizzata in realtà aumentata nell’ambito del progetto GRAND TOUR. Tre punti del centro cittadino saranno inaspettatamente animate grazie alla tecnologia Ar e all’app per smartphone Layar: in piazza Matteotti, San Lorenzo e Negri, sono state collocate virtualmente le sculture degli artisti Fabrizio Dieci, Maurizio Nazzaretto, Günter Stangelmayer.
Le opere, nella loro veste virtuale, sono ancora nelle rispettive piazze: ti basta scaricare Layar a questo link e goderti l’esperienza immersiva offerta da GRAND TOUR.

testo di Pietro Tanieri

virgolette-doppia-dimensione

“Siamo in uno stato di connessione permanente e questo è terribilmente interessante e affascinante…”

(Derrick de Kerckhove, cit.)

EVENTO CURATO DA

Virginia Monteverde
ART Commission – Genova (GE)
www.artcommissionevents.com
APPROFONDIMENTI

Con la mostra ETHEREA – Universo Digitale – “il medium è il messaggio” si scrive a Genova un capitolo della Storia dell’Arte a partire dalla Storia dell’Intelligenza dei Media. Il titolo stesso della rassegna che annuncia la Digitalità dell’Universo estetico-creativo a cui si fa riferimento e la Centralità Multimediale del Messaggio che gli artisti presenti hanno formalizzato in opera, chiama in causa i profeti ineludibili di questa ricerca internazionale: Marshall McLuhan e Derrick de Kerckhove.
Uno dei nodi di riflessione della rassegna, è quello del confronto tra l’idea di collettività, elaborata da Levy, e quella di connettività, elaborata da Kerckhove, da cui scaturirebbe una terza dimensione collettivo/connettiva costituita da un’interconnessione dei frammenti della rete tale da produrre inesplorati artefatti cognitivi. Quanto si riscontra nelle opere in mostra di sette artisti internazionali, paradigmatici relativamente alla problematica di partenza, risponde alle condizioni di connettività, come accesso allargato a informazione e conoscenza, di ipertestualità, come accesso simultaneo a livelli transcategoriali di comunicazione, di interattività, come possibilità di intervenire su un portato epistemico già codificato.
Questa mostra, vista nel suo insieme, si trasforma in un dispiegato scenario di schermi accesi, di video animazioni su monitor o in proiezione che, osservati, non mancano di interconnettersi con la sensibilità emotiva, intellettiva, cognitiva, dello spettatore, in cui ha messo in moto curiosità, domande, riflessioni, risposte. Come in un anello di Moebius, il paesaggio esterno degli schermi entra in quello subliminale dell’osservatore che, a sua volta, proietta all’esterno, tramite le sue reazioni, il suo paesaggio interiore.
La pervasività dei media nella vita di un individuo contemporaneo induce l’emergere di strutture neurologiche che agiscono sul comportamento della mente e del corpo. È innegabile, infatti, che noi siamo costantemente creati e ricreati dalle nostre stesse invenzioni, come afferma de Kerckhove. Tornando al suo grande ispiratore Marshall McLuhan, ideatore dell’assioma The Medium is the Message, si viene a sapere che, per un supposto refuso del tipografo, come sostiene il figlio Eric, il titolo in bozza del libro era diventato Massage invece di Message. A quel punto, Marshall, l’autore, decide, giocando con le parole, di adottare la variazione del titolo pubblicandolo nel 1967, con grafica di Quentin Fiore, come The Medium is the Massage, alludendo al massaggio dei mass media, ma anche all’Età di Massa, alla Mass Age, dando a noi, da figura geniale qual era, ulteriori argomenti, perfino autoironici!
Al Punto di Vista del Rinascimento, Derrick de Kerckchove oppone oggi il Punto di Essere, come portato di una fase elettronica immersiva fondata principalmente sul tattile. Il sistema nervoso non si rinnoverebbe solo geneticamente, ma anche neurologicamente, in quanto sede dell’interazione continua tra corpo, mente, ambiente. Lo sviluppo di una intellligenza collettivo- connettiva innescherebbe una mutazione psicotecnologica che interesserebbe anche il brainframe alfabetico.
Come anticipato, zone di analisi e ricerca sul mezzo virtuale, teorizzate da de Kerckhove e qui enunciate, si ritrovano, pertanto, nelle opere esposte.
Peter Aerschmann nelle sue video-animazioni, facendosi elemento mobile di quel transito che oggi connota la società globale, registra lo spaesamento, in russo Ostranenie, di soggetti, oggetti, comportamenti, appartenenti a culture e geografie dal Nord al Sud, dall’Occidente all’Oriente del mondo. Se, a livello sonoro, Stefano Cagol registra il rumorìo della comunicazione di massa, a livello rappresentativo realizza uno scenario umano di carattere immateriale e fantasmico, in cui reale e virtuale accadono come due componenti di un ente mutante, ancora instabile a livello di consapevolezza, sospeso tra conscio e inconscio. Come artista, sperimenta in diretta un’esperienza del limite naturale e mentale, caricandosi di energie a contatto con situazioni estreme a livello psicofisico e socio-antropologico.
L’intento di Alexander Hahn con la videoanimazione On the Rationalization of Sight/Sulla Razionalizzazione della Visione, non è soltanto quello di una riflessione sulla storia della visione, della percezione, della cognizione, nella prima Età Moderna dell’Europa, ma soprattutto quello sulla dinamica della ritrattistica che oggi consente, con la riproduzione digitale del fenachistoscopio, di percepire correttamente la tridimensione di un ritratto attraverso il movimento a spirale. È il nostro cervello, infatti, che ne elabora la visione stereoscopica.
Georgette Maag riconquista, paradossalmente, con le sue video-animazioni digitali, la lentezza, le movenze, la capacità di osservazione e di ascolto, il silenzio, l’estetica del quotidiano, perdute da un soggetto reale immerso nella connettività delle reti, per restituirle, chiudendo il cerchio, ad uno spettatore di inconfutabile fisicità.
Sara Tirelli realizza ambiti di ricerca in cui il soggetto umano entra in rapporto con la tecnologia immersiva tramite registrazioni binaurali, visori di realtà virtuale, creando cortocircuiti sensoriali e cognitivi e interrogandosi, tramite valori simbolici ed effetti visivi di straniamento, sull’interazione tra immaginario collettivo e connettivo.
Roberto Rossini ravvicinando i tempi di proiezione di spezzoni video, tramite un found footage, che può richiamare in parte la condizione di automatismo dell’objet trouvé praticata dal Dada e dal Surrealismo, realizza un flusso visivo percepibile dall’osservatore come processo mentale e vibrazione neuroestetica. L’istantaneità del suo Real Time acquisisce intenzionalmente un funzione rituale.
Christian Zanotto nelle videoanimazioni di scultura virtuale The Hat is wearing me (ritornello della canzone Dop Hat di M. Manson), di abbacinanti battaglie visive, d i Himself Portrait, autoritratto olografico visionario – leggibile come doppio, automa, golem, avatar – varca la soglia di un suo universo dai risvolti luciferini. Con le sue video animazioni di sculture virtuali (tecnica mista digitale, animazione 3d, Full HD, loop) racchiuse in teche olografiche di suo design, attrae l’osservatore nei silenzi del profondo, negli abissi della mente, nell’imponderabile immaterialità dello spazio e del tempo.
(Viana Conti)

The Mind’s Zone of Vision/La Zona Visuale della Mente
Giorgia Ghione | Christian Masuero | Annalisa Pisoni Cimelli | Eli Zwimpfer

Virginia Monteverde ha ideato e curato, nel contesto dell’articolata rassegna ETHEREA ,The Mind’s Zone of Vision/La Zona Visuale della Mente, un Progetto Giovani Artisti visibile nei monitor situati in site specific di importanti location come la Galleria d’Arte Moderna di Nervi, Palazzo Reale, Museo di Sant’Agostino, Galleria Primo Piano di Palazzo Grillo. Relativamente al tema di una rassegna sulla Digitalità dell’Universo estetico-creativo, a cui si fa riferimento, e sulla Centralità Multimediale del Messaggio, che gli artisti formalizzano in opera, Giorgia Ghione presenta un video intitolato Layer del 2017 in cui legge una citazione, ispirata a Io e te di Niccolò Ammaniti, trascritta su una pagina che inizia a fuoco sfumandosi poi nell’indistinto, lasciando, tuttavia, trapelare, nell’affanno della voce, la fatica del comunicare perfino leggendo. Si percepisce, in questo video, la presenza, invisibile, della performer. Christian Masuero presenta il video IcuwYas, sigla delle lettere iniziali di I can’t understand what YOU are saying, Low-fi (un)communication, un flusso di flash televisivi, a bassa definizione, montati e rimontati casualmente ad una velocità che sfida i tempi umani di percezione, trasmettendo invece un inquietante caos visivo accompagnato da un sonoro con qualche tocco acido di synth. Il video digitale hd Nerti, di Annalisa Pisoni Cimelli introduce all’ascolto del corpo attraverso la pelle, le vene, il respiro, il battito cardiaco, all’unisono con il paesaggio naturale, rappresentato dal contatto con l’acqua del fiume che scorre, i ciottoli levigati dalla corrente, le luci e le ombre che svelano o celano le tracce di un vissuto, di un non detto che trapela nella forma sensoriale e profonda di un regressus ad originem. Eli Zwimpfer espone la videoanimazione Hidden Track/Traccia nascosta, con musica di Thos Henley & Leonard Bahro, del 2013, in cui si coglie un’acuta intelligenza della narrazione e della comunicazione attraverso il movimento delle immagini, l’espressività dei soggetti, la scelta dei gesti, degli abbigliamenti, delle pose, degli arredi. L’artista è un’attenta osservatrice del volto dell’umanità e della metropoli notturna. (Viana Conti)

Rassegna d’Arte Contemporanea Multimediale
ETHEREA – Universo Digitale “il medium è il messaggio”
a cura di Viana Conti, Derrick De Kerckhove, Virginia Monteverde 18-25 novembre 2017
Chiesa di Sant’Agostino e Palazzo Ducale GENOVA
Una società in continuo adattamento, una corsa alle nuove tecnologie che non prevede mete e non permette soste, costantemente connessi, abitanti incosapevoli di un mondo che ci rende protagonisti e spettatori di una società globale in continua mutazione.
La rassegna Etherea parla la lingua del nostro tempo e attraverso i nuovi mezzi tecnologici ne amplifica il messaggio. Il tema della prima edizione è Universo digitale: “Il medium è il messaggio” un omaggio a Marshall McLuhan, il sociologo canadese (1911-1980) studioso delle dinamiche della comunicazione e la loro influenza sulla società e sui singoli individui, precursore della “rete” e progenitore del “Villaggio Globale”.
Sarà proprio il suo stesso allievo e poi collaboratore Derrick De Kerckhove, sociologo dell’intelligenza connettiva, mass-mediologo e filosofo, insieme al critico d’arte Viana Conti ad introdurci nell’ ”universo digitale” di questa rassegna che vede la partecipazione di sette artisti contemporanei di livello internazionale: Peter Aershmann, Stefano Cagol, Alexander Hahn, Georgette Maag, Roberto Rossini, Sara Tirelli, Christian Zanotto.
Proiezioni e videoinstallazioni, saranno ospitate nelle due sedi di Etherea: la Chiesa di Sant’Agostino, situata nel complesso dell’omonimo Museo, in piazza Renato Negri e la Loggia degli Abati di Palazzo Ducale in piazza Matteotti.Altri progetti della rassegna
Progetto per Giovani Artisti
The Mind’s Zone of Vision
Realizzato in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Nervi, Museo di Palazzo Reale, Museo di Sant’Agostino e la Galleria Primo Piano di Palazzo Grillo, che all’interno dei propri spazi ospiteranno le proposte video di quattro giovani artisti: Giorgia Ghione, Christian Masuero, Annalisa Pisoni Cimelli, Eli Zwimpfer.
Arte e realtà aumentata
Just an illusion
Grazie alla tecnologia della realtà aumentata, in tre piazze del centro cittadino, Matteotti, San Lorenzo e Negri, saranno installate virtualmente le sculture degli artisti Fabrizio Dieci, Maurizio Nazzaretto, Günter Stangelmayer
Realizzazione a cura di LightBoX – Grand Tour
SCARICA L’APP al link https://www.layar.com/mobile-download/
Una serie di appuntamenti legati al tema del multimediale, ospitati all’interno delle due sedi della rassegna, completeranno il programma della prima edizione della Rassegna d’ Arte Contemporanea Multimediale Etherea.

Repubblica.it in diretta da Genova con il sociologo Derrick de Kerckhove per parlare di tecnologia, creatività, informazione, social, fake news, intelligenza artificiale. Che futuro ci aspetta? Democrazia o datacrazia? Servizio di Bettina Bush

Repubblica.it in diretta da Genova con il sociologo Derrick de Kerckhove

“Abbiamo “visitato” la mostra che non c’è. O meglio, che c’è ma solo nella realtà aumentata. Una prima genovese dalle incredibili potenzialità visitabile in tre piazze del centro cittadino, Matteotti, San Lorenzo e Negri”.
(fonte Genova24.it)

La mostra che c’è, ma solo nella Realtà Aumentata (AR)

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CATEGORIA ARTISTICA: Collettive

ETHEREA – UNIVERSO DIGITALE – 1ª edizione – Video

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Di maraviglia, credo, mi dipinsi…

(Dante Alighieri – Purgatorio, Canto II)