Recuperata Ars – beni artistici salvati dal terremoto – Video


CATEGORIA ARTISTICA

Pittura
Scultura
Arte Sacra

AUTORI


Martino Bonfii
Gian Domenico Cerrini
Giovanni Silvani
Luca Vitelli
Domenico Accinti
Pietro Tedeschi
Filippo De Conte
Antonio Liozzi
Ubaldo Ricci
Ignoto marchigiano sec. XV°

SPAZIO ESPOSITIVO

spazio espositivo Multimediale San Francesco, Pinacoteca civica Marco Moretti

VIDEO

La breve documentazione video realizzata da studio LightBOX per GRAND TOUR, vuole idealmente affiancare il percorso espositivo e proseguirlo nelle sue ragioni, di testimonianza e memoria, oltre che di forte stimolo al veloce ricongiungimento delle opere alle comunità cui appartengono; nelle quali rappresentano tutte una profonda e fedele traccia d’identità.
Il documentario mette altresì in rilievo la pregevolezza del lavoro di restauro, che ha restituito a nuova vita le opere pittoriche di Martino Bonfini, Gian Domenico Cerrini, Giovanni Silvagni, Luca Vitelli, Domenico Acciotti, Pietro Tedeschi, Fillippo De Conte, Antonio Liozzi, Ubaldo Ricci, e un prezioso Crocifisso del Sec.XV°, riconducibile anch’esso ad un autore marchigiano, ma di cui non si hanno complete informazioni per una attribuzione certa.

SCHEDA TECNICA

Le riprese video e l’editing sono stati curati dalla filmaker Barbara Sagripanti. Il tema musicale ripropone una delle arie già scelte per l’allestimento, ‘Cari giorni’ di Giuseppe Persiani, nell’interpretazione del Soprano Iñes De Castro. La durata del video è di 4’29”, il formato scelto è Full HD.
Il video è disponibile in streaming sulle piattaforme social YouTube e Vimeo, ai rispettivi canali di GRAND TOUR.

“… Il passato può ben comprendere la miseria della nostra civiltà; il futuro riderà della pochezza della nostra arte. Distruggendo la bellezza nella vita, distruggiamo anche l’arte. Ci vorrebbe un grande mago in grado di estrarre, dal ceppo della socetà, un’arpa pssente le cui corde sappiano risuonare al tocco del genio…”
Kakuzo Okakura
Lo Zen e la cerimonia del tè
(pag.65, Piccola Enciclopedia SE, 1993)

APPROFONDIMENTI

Le sensazioni che ognuno di noi ha vissuto intimamente durante quei pochi interminabili secondi del terremoto, ci hanno indotto con violenza a mutare il modo di percepire la realtà e il tempo che la scandisce. Un tempo che in quella drammatica situazione ci è sembrato infinito, ma che si riduce a pochi attimi di forza devastatrice che tutto deturpa e sfregia. Gli oggetti che ci appartenevano saldi, fissi, immobili, inalterati per secoli sfuggono all’equilibrio per assumere un assetto insolito, deforme e no a quel momento inimmaginabile. La nostra percezione necessita di un tempo per poter rielaborare quello sgomento, quel trauma. La casa in cui abbiamo abitato, i ricordi che custodiva, la chiesa della nostra infanzia, la pala d’altare alla quale abbiamo consegnato le nostre speranze, il borgo dove abbiamo vissuto anni spensierati, tutto diventa instabile e insicuro. Di fronte a tanta devastazione si deve raccogliere, ricomporre ciò che rimane, si deve riscoprire il senso e il valore delle cose perché non sbiadiscano dimenticate. È il recupero del ricordo il leitmotiv che mi ha guidato nel progettare l’allestimento della mostra Recuperata Ars, il concetto che si esprime nel gesto semplice di raddrizzare un quadro, di appoggiare all’impalcatura un crocefisso ferito, di accostare antiche tele dipinte che portano gli stessi segni impressi nell’animo di chi è rimasto orfano di tutto. Le opere esposte ci permettono così di impossessarci nuovamente, e con maggiore consapevolezza, del loro significato e del loro valore simbolico, oltre che culturale, la loro fisicità e i segni distintivi raccontano ancora la nostra Storia e senza prevaricazioni questi piccoli grandi tesori salvati e feriti, uno accanto all’altro, tornano ad essere i tasselli della stessa originale memoria.

Marco Pipponzi, Architetto

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